Renzi ci ha lasciato in un 'grande casino', tanto per usare un eufemismo e non essere scurrili. Insomma, l’ex premier, ma ancora - inspiegabilmente - segretario del partito di maggioranza, ha fatto come Capitan Schettino: ci ha mandato a picco, ci ha lasciato con le pezze al sedere, una valanga di debiti, e poi... ha abbandonato la nave che affonda! Insomma, se n’è andato al momento giusto, proprio quando l'Europa si appresta a sferrare il colpo di grazia ad una moribonda Italia.
Bruxelles, infatti, chiede in tempi brevi al governo Gentiloni un aggiustamento dei conti pubblici. Nel dettaglio l'intervento chiesto dai burocrati continentali è di circa 3,4 miliardi di euro. Una vera e propria manovra bis - tagli e tasse - che vale lo 0,2% del Pil. E l’attuale governo, adesso, non potrà più rinviare l'impegno. In caso contrario, infatti, la Commissione europea è pronta ad aprire una procedura d'infrazione per deficit eccessivo a carico del Belpaese per il mancato rispetto della regola sul debito. Si tratterebbe, di fatto, di un commissariamento che potrebbe durare anni. L'Europa, insomma, non vuole più fare sconti e l'Italia rischia così di morire di tasse, disoccupazione e stipendi da fame, mentre chi ha precise responsabilità politiche e di governo pensa a dare un lavoro agli immigrati e va ancora blaterando di legge elettorale e di quelle elezioni anticipate che in realtà nessuno di loro vuole.
Bruxelles, infatti, chiede in tempi brevi al governo Gentiloni un aggiustamento dei conti pubblici. Nel dettaglio l'intervento chiesto dai burocrati continentali è di circa 3,4 miliardi di euro. Una vera e propria manovra bis - tagli e tasse - che vale lo 0,2% del Pil. E l’attuale governo, adesso, non potrà più rinviare l'impegno. In caso contrario, infatti, la Commissione europea è pronta ad aprire una procedura d'infrazione per deficit eccessivo a carico del Belpaese per il mancato rispetto della regola sul debito. Si tratterebbe, di fatto, di un commissariamento che potrebbe durare anni. L'Europa, insomma, non vuole più fare sconti e l'Italia rischia così di morire di tasse, disoccupazione e stipendi da fame, mentre chi ha precise responsabilità politiche e di governo pensa a dare un lavoro agli immigrati e va ancora blaterando di legge elettorale e di quelle elezioni anticipate che in realtà nessuno di loro vuole.
Ue chiede a Gentiloni di pagare marchette Renzi, il 28 tutti in piazza per mandarli a casa!
RispondiEliminaOggi la Commissione Europea chiede a Paolo Gentiloni di pagare le marchette elettorali fatte dal suo burattinaio Matteo Renzi.
Sono i risultati dei governi che non sceglie nessuno: più tasse, più debito, più disoccupazione. Una ragione in più per mobilitarsi e mandarli a casa: tutti in piazza il prossimo 28 gennaio a Roma.