Bergamo è un insediamento antichissimo, che trova le sue origini in epoca preistorica. Nonostante non siano rimaste molte tracce delle prime popolazioni che hanno abitato il bergamasco, è stato possibile ricostruire parte delle sue origini grazie ai documenti di epoca romana.
Nel 49 a.C., infatti, Bergomum divenne un Municipio romano finché, 600 anni dopo, non iniziarono scorribande e saccheggi da parte dei Longobardi, i quali presero poi possesso della città. Tra il 904 ed il 1098 la città fu retta dalla giurisdizione vescovile, su ordine di re Arnolfo, periodo coincidente con grandi opere di ristrutturazione e rifacimenti. Gli edifici di origine romana vennero in gran parte sostituiti e la città ingrandita e allargata, soprattutto nella parte di Bergamo Bassa.
Dal 1098 seguì un breve periodo che vide Bergamo come Libero comune, dall'economia fiorente e di rilevanza nel tessuto politico italiano. Nel tredicesimo secolo, però, le lotte interne tra fazioni indebolirono Bergamo al punto che cadde presto in mano ai Visconti ed in seguito alla Repubblica di Venezia. Nel 1428 termina l'esistenza di Bergamo come entità indipendente, ma la città inizia a fiorire dal punto di vista architettonico e culturale, con molti edifici ancora presenti sul territorio.
Il periodo Veneziano
La città Vecchia per come la vediamo adesso è quasi totalmente stata ricostruita e restaurata a seguito del 1428 con l'annessione di Bergamo da parte della Repubblica di Venezia. Di particolare rilievo sono le mura, presenti ancora oggi, assieme ai bastioni completati nel sedicesimo secolo. Queste opere sono riconosciuti come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Il fine di queste migliorie era quello di rendere la parte alta della città una vera e propria fortezza, sfruttando la posizione rialzata per renderla facilmente difendibile in quanto territorio di confine.
A questo periodo si deve anche la ristrutturazione del Palazzo della Ragione, già danneggiato dal tempo e infine coinvolto in più incendi.
Napoleone, Restaurazione e infine il Risorgimento
Le campagna napoleoniche portarono alla formazione della Repubblica Bergamasca, liberando la città dalla dominazione veneziana e rendendola una municipalità giacobina. Il breve periodo di semi-indipendenza durò pochi mesi, dal 13 marzo al 19 luglio 1797, in quanto successivamente si formò la Repubblica Cisalpina, sempre strettamente dipendente dal governo francese.
La sconfitta di Napoleone condusse al periodo della Restaurazione. I sovrani assoluti, nel tentativo di restaurare la propria egemonia riportando i confini allo stato precedente alla Rivoluzione Francese, ridisegnarono le mappe d'Europa. Bergamo cadde sotto il Regno Lombardo-Veneto, strettamente dipendente dall'impero Austro-Ungarico. Nonostante il rifiuto della dominazione straniera fosse un sentimento comune, gran parte dello sviluppo industriale avuto dalla città è riconducibile a questo periodo. Gli austriaci iniziarono la fiorente industria tessile che caratterizzò per molti anni i territori del Regno Lombardo-Veneto.
Durante il Risorgimento il territorio del Nord Italia fu teatro di moltissimi sconvolgimenti. Le cinque giornate di Milano del 1948 portarono ad un primo indebolimento delle dominazioni austriache in Italia e con la fine della Terza Guerra d'Indipendenza, nel 1866, il Regno Lombardo-Veneto crollò definitivamente.
Bergamo successivamente venne decorata come "città benemerita del Risorgimento nazionale" per le azioni eroiche dei cittadini e per l'impegno nel sostenere le insurrezioni. A Bergamo si deve anche un gran sostegno alla Spedizione dei Mille, in quanto fornì ben 174 guerrieri. Successivamente, infatti, essa venne soprannominata "città dei Mille".
Nel corso del Novecento Bergamo venne risparmiata dai bombardamenti e dette i natali a Papa Giovanni XXIII. La città è apprezzata dai turisti per il suo valore storico e artistico, fortemente radicato nelle vicende dell'Italia rivoluzionaria.